Il granchio blu: emergenza o opportunità?

Emergenza ambientale o opportunità?

Il granchio blu , crostaceo marino appartenente alla famiglia Portunidae, Genere Callinectes e specie sapidus, negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di se a causa del suo proliferarsi, a discapito della fauna ittica presente, nei mari del Mediterraneo. Un vero flagello per le attività commerciali di itticoltura e pesca, soprattutto nelle zone costiere del Veneto e dell’Emilia Romagna.

Pare si cibi di qualunque cosa, in particolar modo di vongole, cozze, piccoli pesci e persino della sua specie, quando il suo numero è così alto rispetto alle risorse a disposizione da scatenare veri e propri atti di cannibalismo nei confronti degli esemplari più piccoli.

Le origini del granchio blu e i danni economici

Questa specie è originaria della costa occidentale dell’Oceano Atlantico, ma presente in Italia da oltre setta anni. Solo recentemente ha avuto uno sviluppo demografico così significativo da diventare un reale problema per il mondo ittico. Sono state le attività umane via mare a importarlo nei nostri mari, a causa del commercio internazionale che lo ha visto caricato accidentalmente sui grandi cargo e poi scaricato nelle nostre acque senza prima provvedere ad un filtraggio.

Il danno economico causato fino ad ora, almeno quello stimato da Fedagripesca-Confcooperative, ammonta a circa 100 milioni di euro solo di vongole. Urge una significativa risposta per fronteggiare una tale emergenza, per questo il governo italiano ha stanziato 2,9 milioni di euro in favore delle cooperative della pesca, affinché tengano sotto controllo la popolazione di questa specie e sensibilizzino il suo consumo nella popolazione.

Il granchio blu: un gusto da provare

Quella che certamente può esser vista come una piaga per molteplici fattori esposti, può rivelarsi anche una risorsa. Non a caso, in moltissime zone degli USA, il granchio blu è considerata una vera e propria prelibatezza. Non solo bontà da degustare ma anche e soprattutto un profilo eccellente a livello nutrizionale che lo rende perfetto per molteplici soggetti come gli anziani, i giovani, le donne incinte e in particolare gli sportivi.

Granchio blu per l’esportazione

L’invasione dei granchi blu nel Delta del Po ha spinto una startup emiliana, Mariscadoras, e l’azienda veneta Tagliapietra & figli, a trasformare la piaga in un’opportunità. Mariscadoras ha ideato il progetto Blueat – La pescheria sostenibile, focalizzandosi sulla produzione di ripieni per ravioli usando granchi blu. Questa iniziativa, guidata da donne imprenditrici, mira a ridurre la popolazione di granchi blu e a creare un’attività sostenibile attraverso l’economia circolare. L’accordo segna un passo verso lo sviluppo sostenibile e la gestione responsabile della situazione.

Domenica 29 Ottobre
Il granchio blu: export è una necessità

Out of the blue domenica 29 ottobre

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