Fonte: Il Gazzettino di Diego Degan
Il granchio blu: conoscere il nemico per poterlo combattere.
Il paragone bellico ben si adatta all’iniziativa, portata avanti dalla Regione Veneto e dalla Fondazione della Pesca di Chioggia, per uno studio sul comportamento e sui possibili metodi di cattura del crostaceo “invasore”.
Uno studio condotto tra giugno e novembre 2023, dal costo di 40mila euro, che sarà seguito, a partire da marzo e fino a luglio, da un secondo studio (52mila euro) in modo da “coprire” un intero anno delle fasi di vita del granchio blu. Nella sua relazione il professor Piero Franzoi, dell’Università Ca’ Foscari, spiega che è stata testata l’efficienza di cattura di tre diversi tipi di nassa che differivano per dimensioni, struttura interna e larghezza della maglia.
Invasione granchio blu
Le nasse più grandi, a maglia larga e a doppia camera interna, si sono rivelate le più efficienti nella cattura del granchio blu.
Le maggiori abbondanze sono state osservate durante i mesi estivi e il rapporto dei sessi a favore dei maschi.
Femmine con uova (ovigere) sono state catturate da giugno a settembre, con un picco in mare, ad agosto. Ogni femmina ovigera produce oltre 2 milioni di uova per singola deposizione. Oltre ai campionamenti con le nasse, è stato effettuato il monitoraggio delle catture della pesca lagunare con reti fisse e bertovelli.
Le catture di granchio blu con questi attrezzi tradizionali di pesca sono risultate sporadiche all’inizio del periodo di indagine, per poi aumentare in modo significativo a fine estate (5-7 individui per un peso totale di 1,6-1,7 kg, per coda per giorno), quando nella quasi totalità delle code esaminate sono stati catturati granchi blu. Le abbondanze di granchio blu all’interno dei bertovelli sembrano influire negativamente sulle catture di altre specie, in particolare del granchio verde Carcinus aestuarii. Quest’ultimo è stato fino ad oggi la specie target principale della pesca lagunare con reti fisse (moeche e masanete) Prima del 2023, le presenze di granchio blu risultavano ancora sporadiche nella laguna di Venezia.
L’aumento osservato nel 2023, sembra aver già avuto l’effetto di ridurre drasticamente le catture di granchio verde.
Se questo trend dovesse essere confermato, si delinea una sostituzione di specie negli ecosistemi lagunari dell’alto Adriatico, con il serio rischio di una riduzione ancora più drastica delle presenze di granchio verde. Gli operatori della pesca si sono subito attivati per far fronte alle presenze di granchio blu, cercando di creare una filiera finalizzata alla sua cattura. Questi sforzi andranno potenziati e coordinati in un prossimo futuro, se si vuole operare in modo da ridurre gli impatti negativi di questa specie sugli ecosistemi.