Il made in Italy tiene duro
Mai come adesso promuovere l’export di prodotti italiani all’estero è da considerarsi una priorità per il mercato italiano. Un eccellenza e una qualità del prodotto alla quale gli italiani forse sono anche abituati, ma per nulla scontata oltre le Alpi o il mare che divide il nostro continente dal resto dell’Europa e del mondo.
Un’analisi di mercato portata avanti dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e dalla Coldiretti Lombardia, ha dimostrato quanto l’agroalimentare made in Italy valga ben 41 miliardi di euro all’anno, in particolar modo nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’industria alimentare, dell’allevamento e delle bevande. In testa paesi come la Germania e la Francia, seguiti solo dopo dagli Stati Uniti e da poco anche da Giappone e Russia.
Export: una grande opportunità da non perdere
Quello che stiamo vivendo è un periodo di grande crisi, il Paese deve ancora riprendersi dal duro colpo causato dal Covid-19, molte imprese chiudono giorno dopo giorno a causa dei rincari e molti agricoltori finiscono per distruggere il raccolto che non trova un degno mercato.
L’unica speranza è l’esportazione, proprio come in passato ha scongiurato il protrarsi di molte crisi economiche, se si sa investire sulle eccellenze italiane può ancora farlo e tramutarsi in benessere, posti di lavoro e divulgazione non solo di cibo sano, ma anche e soprattutto di una cultura, quella italiana, che non è eguali al mondo.
Basti pensare al grande successo del marchio made in Italy registrato dal Dipartimento del Commercio USA solo nel primo semestre del 2020, un chiaro segno di come il comparto agroalimentare anche nei momenti più bui ha saputo tenere duro e può ancora farlo, se non si vuol rischiare di soccombere.
Un export fuori dal comune
Nuovi modi di esportare il made in Italy divengono possibili al giorno d’oggi se si possiede una visione rivoluzionaria, tesa a “sprovincializzare” il comparto enogastronomico italiano. È il caso di Eataly, prestigiosa realtà imprenditoriale italiana che ha saputo racchiudere già dal 2000 il mondo enogastronomico italiano in un luoghi ben precisi aperti ormai in gran parte del mondo.
Non un semplice mercato o ristorante, bensì centro di aggregazione culturale in cui è possibile assaggiare, acquistare e conoscere le varie fasi dei prodotti conosciuti in tutto il mondo. Il tutto arricchito dalla musica e dall’arte, ma anche dall’attenzione alla qualità e al rispetto dell’ambiente.
A tutto questo, ben presto, nuove realtà come Out of the Blue per il mondo ittico si affiancheranno, portando i gioielli del mare ad essere conosciuti in tutto il mondo e in un modo sempre più coinvolgente e alternativo.